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Informatica

Firefox 48, finalmente Electrolysis

La nuova release di Firefox introduce la funzionalità di separazione dei processi, che vedrà un'espansione progressiva nei prossimi rilasci. Il linguaggio Rust comincia la sostituzione del codice C++

 La nuova versione del browser open source di Mozilla non può essere considerata semplicemente come parte dei miglioramenti incrementali che contraddistinguono il tipico ciclo di sviluppo di Firefox. C'è infatti da registrare l'introduzione della funzionalità di separazione dei processi, nome in codice Electrolysis (E10S), e delle prime porzioni del browser scritte in Rust, il linguaggio di programmazione orientato alla sicurezza sviluppato da Mozilla in collaborazione con la comunità open source.

Il progetto Electrolysis rende Firefox un'applicazione multiprocesso, separando il processo responsabile dell'interfaccia grafica del browser da quello del motore di rendering Gecko (e, in futuro, Servo) che gestisce il contenuto web. I vantaggi di questa soluzione sono essenzialmente tre: maggiore stabilità (un crash causato da una pagina web non si ripercuote su tutto il browser), reattività (un sito particolarmente pesante non costringe a rimandare l'elaborazione degli eventi UI) e sicurezza (ogni processo può essere eseguito con permessi più limitati). L'intensità di questi benefici sarà tanto maggiore quanto lo sarà il livello di separazione tra i processi, un aspetto sul quale Mozilla ora potrà concentrarsi, dopo aver posto le basi in questa release.

I principali concorrenti, Google Chrome e Internet Explorer, sono multiprocesso dal 2009, anno nel quale venne avviato lo sviluppo di Electrolysis. Il ritardo di sette anni accumulato da Mozilla è dipeso da fattori molto diversi tra loro. Innanzitutto, riassetti aziendali e cambi di priorità piuttosto frequenti, combinati con le risorse ridotte rispetto a Google e Microsoft hanno provocato il completo stop allo sviluppo di Electrolysis tra il 2011 e il 2013. Il più grande ostacolo tecnologico a Electrolysis è l'architettura per le estensioni di Firefox, di gran lunga più complessa (e potente) che negli altri browser e che permette agli add-on di modificare intimamente, fino anche a stravolgere, il comportamento e la UI. Un livello di accesso che mal si sposa con la separazione dei processi e una delle principali ragioni dietro la decisione di transitare ad una nuova API per le estensioni ispirata a Chrome, WebExtension, che invece è immediatamente compatibile con Elecrolysis.

http://punto-informatico.it/4331908/PI/News/firefox-48-finalmente-electrolysis.aspx

 

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